Dal prossimo gennaio scatteranno gli aumenti sulle sigarette: in tre anni i rincari potrebbero arrivare fino a 1,5 euro a pacchetto per adeguarsi alle direttive europee.
Dal 23 gennaio 2026 le sigarette e i prodotti tradizionali del tabacco subiranno nuovi aumenti, previsti nella prossima Legge di Bilancio. Il governo sta infatti lavorando a un piano triennale di rialzo delle accise, uno strumento già utilizzato negli ultimi anni e apprezzato a livello europeo perché consente entrate fiscali prevedibili e una programmazione stabile per i produttori.
Gli aumenti in arrivo e il ruolo delle accise
Secondo le ipotesi, i rincari non saranno immediatamente consistenti, ma si svilupperanno gradualmente fino a raggiungere un massimo di 1,5 euro a pacchetto nel triennio 2026-2028. L’obiettivo è rafforzare il gettito fiscale che, dal comparto tabacco, garantisce allo Stato circa 15 miliardi di euro l’anno.
L’Unione europea ha proposto una revisione delle accise con un range che va da 90 a 215 euro ogni mille sigarette, tradotto in un aumento medio di circa 1 euro a pacchetto per i fumatori italiani. Per prodotti senza combustione e sigarette elettroniche non si prevedono incrementi rilevanti: al massimo lievi rialzi di pochi centesimi.
Il mercato del tabacco e le sfide future
Il Rapporto 2025 realizzato da Logista in collaborazione con la Fondazione Tor Vergata evidenzia un settore in trasformazione: i prodotti tradizionali rappresentano ancora l’80% del mercato, ma quelli senza combustione hanno visto la propria quota crescere dal 4% del 2019 al 18% del 2024.
In Italia sono presenti circa 60.000 tabaccai, uno ogni 1.150 abitanti, che svolgono anche un ruolo sociale oltre che commerciale. Le prossime scelte politiche dovranno conciliare salute pubblica, sostenibilità economica e innovazione tecnologica, in vista anche del vertice Oms di novembre 2025.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha ribadito che l’Italia, con la normativa del 2015 che differenzia i prodotti tradizionali da quelli innovativi, è all’avanguardia in Europa. La nuova Legge di Bilancio sarà quindi un banco di prova decisivo per definire un quadro stabile e coerente con le indicazioni europee.