Si finge Damiano David e truffa una fan per 15mila euro con promesse di concerti vip

Si finge Damiano

Si finge Damiano dei Maneskin e truffa una fan. Fonte foto account Instagram @damianodavid .-requisitoire-magazine.com

Franco Vallessi

Settembre 4, 2025

L’artista dei Måneskin non c’entra: un truffatore ha creato un finto profilo e, tra promesse e illusioni, ha svuotato il conto di una fan.

Una storia che intreccia inganno, ammirazione cieca e il potere dei social, quella che arriva dalla Francia e che coinvolge indirettamente Damiano David, ex frontman dei Måneskin. Una donna di 45 anni, residente in un piccolo comune francese, è stata raggirata da un finto Damiano, che le ha sottratto oltre 15.000 euro in pochi mesi. Promesse di biglietti per concerti, pass VIP a vita e incontri esclusivi con il cantante hanno fatto leva sulle emozioni della fan, trasformandole in un vero incubo digitale.

Il piano della truffa: social, messaggi privati e pagamenti continui

Tutto ha inizio su Facebook, dove l’impostore – spacciandosi per Damiano David, oggi lanciato anche in carriera solista – contatta la donna con un profilo falso, curato nei minimi dettagli: foto rubate dai social ufficiali, bio credibile, e una narrazione affettiva fatta di risposte gentili e attenzioni personalizzate.

La vittima, che aveva espresso la sua frustrazione per non essere riuscita ad acquistare un biglietto per un concerto, viene conquistata da questo presunto gesto di “interesse personale” da parte dell’artista. Dopo i primi scambi pubblici, la conversazione si sposta su Telegram, piattaforma nota per la criptazione dei messaggi e la minore tracciabilità.

Damiano
Damiano David. Fonte foto ww.wikipedia.org.-requisitoire-magazine.com

Qui il ritmo si fa più intenso: messaggi quotidiani, accenni alla carriera musicale della donna, inviti a leggere il suo manoscritto. Il finto Damiano costruisce una relazione di fiducia, facendo leva su sogni, aspettative e fragilità.

Poi entra in scena una seconda figura, una finta assistente che contatta la fan su WhatsApp, presentandole l’opportunità di entrare in un esclusivo fan club VIP a vita, al costo di 1.000 euro. Da lì, le richieste diventano sempre più pressanti e surreali: un evento in un castello privato con sessione di registrazione, per 3.000 euro; un presunto recupero fonditramite una banca segreta, per altri 2.100 dollari. Ogni passaggio è pensato per sembrare credibile, anche grazie a documenti falsi e screenshot fittizi.

L’allarme della sorella e la denuncia alle autorità

La donna, ormai convinta di un coinvolgimento reale con la star, continua a pagare, attingendo ai suoi risparmi personali. Solo grazie all’intervento della sorella, che nota la situazione e si insospettisce, si riesce a interrompere il flusso di denaro. La truffa viene denunciata alle autorità francesi, che ora stanno indagando per risalire ai responsabili. Il caso è stato riportato in esclusiva dal quotidiano Le Parisien.

Nel frattempo, la donna lancia un appello: «Spero che un giorno il vero Damiano venga a conoscenza di questi raggiri e metta in guardia i suoi fan». Una richiesta che oggi, con il cantante impegnato in una nuova fase della sua carriera, suona più attuale che mai.

Nel 2025, le truffe legate ai personaggi famosi stanno crescendo in modo allarmante. Secondo una recente indagine dell’Interpol, il fenomeno dei deepfake identitari e dei profili falsi legati a celebrity ha visto un aumento del +38%rispetto al 2023. Gli strumenti di intelligenza artificiale vengono spesso usati per ricreare messaggi vocali, video e identità digitali sempre più convincenti. In questo contesto, le piattaforme social sono ancora lente nel riconoscere e bloccare i profili falsi, mentre la vulnerabilità psicologica di alcune vittime, specie quando si tratta di idoli, apre la strada a raggiri sempre più sofisticati.

Questa vicenda non è solo un caso isolato, ma l’ennesima conferma di come il mito della celebrità, combinato con la tecnologia, possa trasformarsi in un’arma potentissima nelle mani sbagliate. Finché il problema non verrà affrontato con strumenti più efficaci – anche dalle stesse star e dai loro team – le truffe emotive come questa rischiano di moltiplicarsi.

Ma questa non è solo una storia di truffa digitale. È il riflesso di un’epoca in cui la connessione emotiva tra fan e celebrità può diventare terreno fertile per manipolazioni. Il confine tra realtà e illusione, tra affetto autentico e sfruttamento, è sempre più sottile quando si muove online.

Oggi più che mai, serve consapevolezza collettiva: da parte degli utenti, dei social, ma anche degli stessi artisti, chiamati – volenti o nolenti – a tutelare la propria identità digitalee quella di chi li ama. Perché dietro ogni profilo falso, c’è una fiducia tradita. E spesso, una vita ferita.