Solo carne e sale?”: cosa nascondono in realtà alcuni prosciutti crudi italiani

Attenzione al sodio e ai nitrati”: l’avvertimento degli esperti sul prosciutto crudo - www.requisitoire-magazine.com

Lorenzo Fogli

Settembre 19, 2025

Non tutti i prosciutti crudi sono uguali. Etichette, additivi e metodi di stagionatura incidono sulla qualità e sulla salute. Ecco cosa sapere prima di acquistare.

Negli ultimi anni i consumatori italiani hanno mostrato una crescente attenzione verso ciò che portano in tavola. Gli ingredienti, i metodi di produzione e la provenienza degli alimenti sono diventati criteri fondamentali di scelta. Tra i salumi, il prosciutto crudo occupa un posto di rilievo nella gastronomia nazionale, ma non sempre la sua qualità è garantita. Alcune produzioni industriali fanno ricorso a pratiche che possono incidere negativamente sulla salute, sollevando interrogativi sulla reale sicurezza di certi marchi.

Ingredienti e stagionature: i segnali da osservare

Il primo elemento da valutare è l’etichetta. Un prosciutto crudo di qualità dovrebbe contenere soltanto carne suina e sale. La presenza di zuccheri, aromi artificiali, nitrati o altri conservanti è un campanello d’allarme. Prodotti di questo tipo puntano a ridurre i costi e ad accelerare i tempi, ma spesso sacrificano la genuinità.

Altro fattore determinante è la stagionatura. Le produzioni artigianali di alto livello richiedono tempi lunghi, anche superiori ai 18 mesi. Questa maturazione naturale conferisce al prodotto un sapore complesso, una consistenza equilibrata e un profilo nutrizionale migliore. Al contrario, nei processi industriali i tempi vengono compressi. L’utilizzo di celle frigorifere e tecniche di asciugatura rapida riduce i mesi necessari, ma indebolisce la qualità organolettica e il valore nutrizionale del prosciutto.

Non si tratta solo di gusto. Un prodotto stagionato correttamente ha un contenuto di sodio più bilanciato e meno additivi chimici. Viceversa, un prosciutto trattato con sostanze artificiali e tempi accelerati rischia di aumentare l’apporto di elementi indesiderati per la salute.

I rischi per la salute e le raccomandazioni degli esperti

Numerosi studi hanno evidenziato i legami tra consumo eccessivo di carne lavorata e problemi di salute. Malattie cardiovascolari, ipertensione e alcuni tipi di tumore sono stati associati a un uso prolungato e frequente di salumi ricchi di sodio e conservanti. Il prosciutto crudo non fa eccezione, soprattutto quando è prodotto con metodi intensivi e additivi chimici.

Particolare attenzione va posta ai nitrati e nitriti, sostanze utilizzate per preservare colore e conservabilità. Una volta ingeriti, possono trasformarsi in composti potenzialmente cancerogeni. In piccole quantità non rappresentano un pericolo immediato, ma un consumo regolare di prodotti ricchi di questi additivi aumenta i rischi a lungo termine.

Gli esperti di nutrizione invitano i consumatori a informarsi sui marchi e a preferire aziende che dichiarano apertamente i metodi di lavorazione e la provenienza delle carni. Alcuni produttori italiani hanno scelto di adottare un approccio più trasparente ed etico, riportando in etichetta dettagli chiari e limitando al minimo l’uso di conservanti.

Scegliere un prosciutto crudo artigianale, magari biologico o proveniente da filiere locali, significa non solo avere un prodotto più genuino, ma anche contribuire a pratiche sostenibili. Non a caso molti nutrizionisti sottolineano l’importanza di ridurre la frequenza di consumo, trattandolo come un alimento di pregio e non come una presenza quotidiana nella dieta.