Povertà energetica in crescita, milioni di famiglie italiane non riescono più a pagare le bollette

Povertà energetica

Famiglie in difficoltà con le spese per luce e gas. - www.requisitoire-magazine.com

Luca Antonelli

Settembre 11, 2025

Secondo i dati diffusi a Roma dall’Istat, l’impatto dei bonus energia copre oggi meno della metà dei costi sostenuti dalle famiglie. Il rischio è un ritorno ai livelli di disagio pre-crisi, con milioni di nuclei esposti alla povertà energetica.

L’Istat ha pubblicato i dati aggiornati sulla povertà energetica in Italia, evidenziando come i bonus sociali introdotti negli ultimi anni abbiano perso efficacia. Se nel 2022 le misure coprivano una parte significativa della spesa, oggi la loro incidenza si è dimezzata. Per molte famiglie, già provate dal caro-bollette e dall’aumento dei prezzi generali, la prospettiva è di tornare a una condizione di forte disagio.

L’impatto ridotto dei bonus energia

Secondo il rapporto diffuso a settembre 2025, il sostegno garantito dai bonus energia copre oggi meno della metà dei costi effettivi legati alle forniture di luce e gas. La riduzione del beneficio è dovuta a diversi fattori: la progressiva riduzione degli sconti sulle tariffe, il calo degli stanziamenti pubblici e la ripresa di prezzi più stabili che, paradossalmente, hanno ridotto la platea dei beneficiari.

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Disagio energetico in espansione nei centri urbani. – www.requisitoire-magazine.com

Nel 2023, in piena emergenza energetica, i bonus arrivavano a coprire fino al 70% della spesa delle famiglie a basso reddito. Nel 2025 la copertura effettiva non supera il 35%. Un dimezzamento che pesa soprattutto nei nuclei più vulnerabili, quelli con redditi sotto i 9.530 euro ISEE, e nelle famiglie numerose.

I numeri fotografano una realtà complessa: circa 2,2 milioni di famiglie si trovano oggi in condizione di povertà energetica, cioè incapaci di mantenere la casa adeguatamente riscaldata o di sostenere i costi delle utenze senza rinunciare ad altre spese essenziali. La percentuale, pari all’8,5% del totale, è in crescita rispetto al 2021 e si avvicina ai livelli registrati prima delle misure straordinarie varate durante la crisi energetica.

Le associazioni dei consumatori hanno già sottolineato il rischio che, con l’arrivo dei mesi invernali, la situazione possa peggiorare. L’aumento stagionale dei consumi energetici potrebbe accentuare le difficoltà, soprattutto al Nord, dove i climi più rigidi comportano bollette più alte.

Il quadro sociale e le prospettive per le famiglie

Il tema della povertà energetica non riguarda solo l’aspetto economico ma anche quello sociale. L’Istat segnala che chi non riesce a riscaldare adeguatamente l’abitazione tende a vivere in condizioni abitative peggiori, con ricadute sulla salute e sulla qualità della vita. Non a caso, gli indicatori collegano la spesa energetica insufficiente a un incremento di malattie respiratorie, in particolare tra anziani e bambini.

Sul fronte territoriale, le differenze restano marcate: le famiglie del Mezzogiorno, pur avendo climi più miti, registrano un’incidenza maggiore di povertà energetica a causa di redditi medi più bassi. Al Centro-Nord, invece, il problema è accentuato dal costo più elevato delle bollette, che incide in maniera significativa anche su nuclei con redditi medio-bassi.

Il dimezzamento dell’efficacia dei bonus si traduce, nei fatti, in un arretramento rispetto ai risultati raggiunti con le misure emergenziali degli anni scorsi. Molti cittadini che nel 2022 riuscivano a contenere le spese oggi non riescono più a farlo. Lo scenario è aggravato da un altro dato diffuso dall’Istat: quasi un quarto degli italiani in età lavorativa vive in condizione di povertà lavorativa, cioè percepisce redditi da lavoro che non permettono di superare la soglia di rischio.

La combinazione di bassi salari, inflazione ancora superiore al 2% e riduzione dei bonus crea un contesto fragile. Per le famiglie la spesa energetica diventa una delle voci più difficili da gestire, tanto che in molti casi si preferisce ridurre il riscaldamento o rinunciare a elettrodomestici energivori.

Il dibattito politico resta aperto. Alcune associazioni chiedono il rafforzamento dei bonus e l’estensione della platea dei beneficiari, mentre altri propongono di intervenire strutturalmente sui prezzi con investimenti in fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica. Intanto, i dati fotografano un’Italia dove milioni di cittadini vivono con la preoccupazione costante delle bollette.