Obesità infantile supera la malnutrizione: l’allarme Unicef nel nuovo rapporto globale 2025

Obesità infantile supera la malnutrizione: l’allarme Unicef - www.requisitoire-magazine.com

Lorenzo Fogli

Settembre 15, 2025

L’Unicef segnala un dato storico: nel 2025 l’obesità infantile ha superato il sottopeso. Crescono i rischi legati ai cibi ultra-processati, anche in Italia resta alta l’emergenza.

Nel 2025 si è verificata una svolta che racconta bene le contraddizioni del nostro tempo. Secondo il nuovo rapporto Unicef “Feeding Profit: How Food Environments are Failing Children”, per la prima volta l’obesità infantile ha superato il sottopeso come forma prevalente di malnutrizione nei bambini in età scolare e negli adolescenti. Sono circa 188 milioni i bambini obesi, pari a 1 su 10, mentre altri 391 milioni risultano in sovrappeso. Numeri che mettono in evidenza come la malnutrizione non significhi più soltanto scarsità di cibo, ma anche un eccesso di calorie vuote e cibi poco nutrienti.

Cibo ultra-processato e marketing aggressivo tra le cause principali

Il rapporto evidenzia che l’aumento dell’obesità riguarda quasi tutte le regioni del mondo, con l’eccezione dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale. I Paesi insulari del Pacifico registrano i dati più drammatici: Niue con il 38% dei bambini obesi, le Isole Cook al 37% e Nauru al 33%, valori più che raddoppiati dal 2000. Le cause sono legate all’abbandono delle diete tradizionali a favore di alimenti importati, economici ma ricchi di zuccheri e grassi.

Nei Paesi ad alto reddito la situazione non è meno critica: il 27% dei giovani in Cile tra 5 e 19 anni è obeso, mentre negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi Uniti la percentuale tocca il 21%. Questi dati mostrano come gli ambienti alimentari moderni spingano sempre più verso il consumo di cibi ultra-processati, poco nutrienti ma altamente pubblicizzati.

Secondo l’Unicef, il problema non dipende dalle scelte individuali dei bambini, ma da un sistema che li circonda fin dalla nascita. Supermercati, scuole, distributori automatici e persino piattaforme digitali promuovono quotidianamente snack confezionati, bibite zuccherate e prodotti poveri di nutrienti. Un sondaggio su 64.000 giovani tra i 13 e i 24 anni rivela che il 75% è stato esposto a pubblicità di alimenti poco salutari nella settimana precedente, e il 60% ha dichiarato di aver avuto più desiderio di consumarli.

La direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, ha ribadito: “Gli alimenti ultra-processati stanno sostituendo frutta, verdura e proteine in un momento in cui l’alimentazione è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini”. Senza interventi mirati, gli effetti economici e sanitari dell’obesità potrebbero superare i 4.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2035.

La situazione italiana e le raccomandazioni dell’Unicef

Anche in Italia i dati destano preoccupazione. Secondo Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia, la percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso è scesa dal 32% del 2000 al 27% nel 2022, ma l’obesità resta ferma al 10%. Allo stesso tempo, i bambini sottopeso sono aumentati dall’1% al 2%, a conferma che la malnutrizione resta una questione aperta anche nel nostro Paese.

Il cambiamento degli stili di vita ha avuto un peso decisivo: pasti sempre più veloci, facile accesso a cibi confezionati e scarso consumo di frutta, verdura e proteine di qualità. Il 54% dei bambini tra 6 e 23 mesi, a livello globale, non ha consumato né carne né uova il giorno precedente, mentre il 39% non ha mangiato frutta o verdura. Un dato che riflette carenze diffuse soprattutto in Asia e in Africa, ma che riguarda anche l’Europa meridionale.

L’Unicef propone un pacchetto di azioni precise: regole obbligatorie su etichettatura e tasse per scoraggiare i prodotti ultra-processati, divieto di vendita e marketing del cosiddetto “cibo spazzatura” nelle scuole, programmi di educazione alimentare e misure di protezione sociale per aiutare le famiglie vulnerabili ad accedere a diete più sane.

Secondo l’organizzazione, solo cambiando gli ambienti alimentari sarà possibile invertire una tendenza che mette a rischio milioni di bambini. In un mondo dove alcuni muoiono per fame e altri crescono in sovrappeso, la sfida è garantire il diritto universale a un’alimentazione adeguata.