IKEA lancia i suoi falafel: la nuova polpetta che racconta la Svezia di oggi

Croccanti fuori e morbidi dentro”: i falafel IKEA che uniscono due culture - www.requisitoire-magazine.com

Lorenzo Fogli

Settembre 19, 2025

IKEA festeggia i 40 anni delle sue polpette con il lancio dei falafel, un piatto che racconta la multiculturalità svedese e l’evoluzione del colosso dell’arredo nel settore food.

Il nome di IKEA è ormai associato non soltanto a mobili e design, ma anche a un’offerta gastronomica che negli anni ha conquistato un posto stabile nell’immaginario collettivo. La polpetta svedese servita nei ristoranti del marchio è diventata un simbolo, al punto da essere considerata parte integrante dell’esperienza di acquisto. Oggi, a quarant’anni dal debutto di quel piatto, la multinazionale sceglie di celebrarne la storia guardando al futuro e introducendo una nuova proposta che arriva dal Medio Oriente: i falafel.

Non si tratta di una scelta casuale, né di un semplice vezzo culinario. I falafel IKEA rappresentano un passaggio significativo nella strategia food dell’azienda, che ha già annunciato l’arrivo di 40 nuovi prodotti alimentari, uno per ogni anno di celebrazione. L’obiettivo è chiaro: consolidare l’identità gastronomica del marchio rendendola sempre più inclusiva, vegetale e capace di dialogare con culture differenti.

Dal mito delle polpette svedesi alla svolta vegetale

La polpetta tradizionale di carne, proposta nei ristoranti IKEA a partire dagli anni ’80, ha segnato un’intera generazione di clienti. Non era solo un modo per rifocillarsi dopo una lunga visita tra scaffali e cucine in esposizione, ma un simbolo di convivialità e accessibilità. Con il passare del tempo, l’azienda ha ampliato l’offerta introducendo varianti vegetariane e di pesce, dimostrando di saper interpretare i cambiamenti nei gusti e nelle esigenze dei consumatori.

Il lancio dei falafel si inserisce perfettamente in questa traiettoria. La scelta di un piatto vegetale, a base di ceci, zucchine, cipolle e spezie, risponde non solo alla crescente attenzione verso le diete plant-based, ma riflette anche la realtà multiculturale della Svezia contemporanea. La forte presenza mediorientale nel Paese ha reso i falafel un alimento ormai familiare, entrato a far parte della quotidianità al pari delle pietanze locali.

La nuova proposta sarà servita nei ristoranti IKEA con couscous, aioli all’aglio e una fetta di limone, una combinazione che mescola tradizione mediterranea, suggestioni orientali e richiami nordici. “Croccante fuori e morbido dentro”, come recita la descrizione ufficiale, il falafel diventa così un ponte tra identità diverse, mantenendo però il legame con il concetto di polpetta, da sempre elemento distintivo del marchio.

Multiculturalità, design e marketing: il piatto come manifesto

L’introduzione del falafel non è soltanto un’operazione culinaria, ma un gesto che comunica molto dell’approccio IKEA. L’azienda sceglie di raccontare la multiculturalità della società svedese e di rafforzare la propria immagine come brand attento alle nuove sensibilità: dalla sostenibilità alla salute, dall’inclusione alla sperimentazione gastronomica.

Un dettaglio curioso è la collaborazione con il designer Gustaf Westman, autore del “meatball plate”, un piatto appositamente pensato per servire le celebri preparazioni tondeggianti. Anche i falafel, dunque, trovano la loro collocazione in un contenitore studiato ad hoc, che unisce estetica e funzionalità. Non è un caso che IKEA, da sempre attenta all’esperienza complessiva dei clienti, scelga di celebrare il lancio con un’attenzione particolare al design, ribadendo il legame tra cibo e arredo come parte di un unico racconto.

La strategia di diversificazione del marchio si fa quindi sempre più evidente. Se negli anni scorsi il settore food rappresentava una curiosità parallela rispetto all’arredo, oggi diventa un pilastro vero e proprio della proposta commerciale. Con il lancio dei falafel, IKEA non solo amplia il menu, ma ribadisce la volontà di giocare un ruolo attivo nella definizione delle nuove abitudini alimentari globali.

In fondo, le polpette — che siano di carne, di pesce, vegetariane o mediorientali — rappresentano da sempre l’elemento più riconoscibile del marchio. Un piccolo boccone capace di raccontare la storia di un colosso svedese e, al tempo stesso, la trasformazione culturale di un Paese che negli anni ha imparato a integrare cucine e tradizioni lontane.