Il colosso di ghiaccio A23a si sta frantumando vicino alle isole Orcadi: cosa rischiamo ora.
L’iceberg A23a, una massa di ghiaccio galleggiante grande quasi quanto la città metropolitana di Roma, si sta lentamente disgregando nell’oceano Antartico. Le immagini raccolte da Copernicus Sentinel-1, il programma europeo di osservazione della Terra, mostrano il colosso diviso in più sezioni, mentre scivola verso nord-est, in direzione delle isole Orcadi meridionali. Il frammento più esteso ha una superficie di circa 3.000 chilometri quadrati, ma sono già visibili crepe e rotture che potrebbero portare alla formazione di nuovi blocchi più piccoli nel giro di pochi giorni. Un evento che, pur non essendo inedito per l’Antartide, riaccende il dibattito sulle conseguenze del riscaldamento globale e sul destino dei ghiacci polari.
Il viaggio dell’iceberg e la sua disintegrazione al largo delle isole Orcadi
Il blocco di ghiaccio A23a si era staccato dalla banchisa di Filchner già nel 1986, ma per decenni era rimasto quasi immobile, incagliato nei fondali del mare di Weddell. Solo nell’ultimo anno ha iniziato a muoversi con maggiore intensità, trasportato dalle correnti verso nord. Il risveglio improvviso ha sorpreso anche gli scienziati, che ora ne seguono il percorso con attenzione, temendo che le rotture strutturali osservate nei giorni scorsi possano accelerare il processo di frammentazione.

Il 20 settembre 2025, le immagini satellitari hanno mostrato A23a diviso in almeno cinque blocchi principali, ciascuno dei quali supera i 100 km². Uno dei segmenti, secondo i ricercatori del British Antarctic Survey, si starebbe dirigendo verso le acque più temperate del passaggio di Drake, dove potrebbe sciogliersi completamente nel giro di qualche settimana. Altri frammenti minori sembrano invece muoversi in direzione opposta, minacciando le rotte delle navi scientifiche e commerciali nell’area.
La disgregazione dell’iceberg non comporta, per ora, rischi diretti per il livello dei mari, dato che si tratta di ghiaccio già galleggiante. Ma l’evento resta significativo perché testimonia l’instabilità crescente delle piattaforme glaciali antartiche. Gli esperti temono che il collasso di A23a possa innescare un effetto domino su altre formazioni vicine, già indebolite dalle temperature anomale registrate in Antartide negli ultimi due anni.
Cosa significa la rottura di A23a per il clima globale e la sicurezza marittima
Sebbene i grandi iceberg siano sempre stati parte del ciclo naturale delle calotte polari, la velocità con cui A23a si sta sgretolando solleva interrogativi urgenti sul ruolo del cambiamento climatico nel modificare gli equilibri dei ghiacci. Secondo i dati pubblicati dal National Snow and Ice Data Center, l’estensione del ghiaccio marino antartico nel 2025 ha toccato minimi storici, e questo potrebbe aver favorito il rilascio e la mobilità di blocchi come A23a.
Il fenomeno ha anche ripercussioni operative. Le navi che operano tra Sud America e Antartide – incluse le spedizioni scientifiche e i tour turistici sempre più frequenti – dovranno modificare rotte e tempi di navigazione per evitare i detriti galleggianti. L’Organizzazione marittima internazionale ha già diramato un avviso, segnalando la presenza di iceberg potenzialmente pericolosi in un’area più vasta del previsto. Anche i sistemi radar delle imbarcazioni dovranno essere aggiornati, poiché alcuni frammenti più piccoli potrebbero sfuggire ai rilevamenti automatici.
Ma c’è un altro fronte aperto. La fusione accelerata di questi giganti di ghiaccio comporta il rilascio di grandi quantità di acqua dolce fredda, che può influenzare le correnti oceaniche locali e regionali. Alcuni modelli climatici suggeriscono che questi episodi possano alterare temporaneamente la circolazione dell’oceano Atlantico meridionale, con effetti che si riflettono anche sulle precipitazioni e sulle temperature dell’emisfero sud.
Al momento, i ricercatori continuano a monitorare ogni movimento di A23a, consapevoli che la sua rottura è solo l’ultima manifestazione visibile di un sistema che sta cambiando rapidamente. Il ghiaccio, che una volta sembrava eterno, sta scricchiolando sotto la spinta di una crisi che ormai riguarda ogni latitudine.