Una famiglia romana può risparmiare fino a 1.359 euro in un anno scegliendo il punto vendita giusto: ecco quali sono i più convenienti
Pewex guida la classifica, ma i prezzi cambiano anche all’interno della stessa catena. Il risparmio dipende dalla zona, non solo dal marchio.
Quando si parla di spesa alimentare, ogni euro può fare la differenza, soprattutto in una città come Roma, dove il costo della vita continua a salire e la concorrenza tra supermercati si gioca non solo tra le catene ma anche da quartiere a quartiere. La nuova indagine 2025 di Altroconsumo, tra le più attese dell’anno, svela che una famiglia media può risparmiare fino a 1.359 euro annui scegliendo con attenzione dove fare la spesa, acquistando esclusivamente prodotti di marca.
La classifica prende in considerazione oltre 1.200 punti vendita in Italia, focalizzandosi solo sui prezzi dei prodotti di marca (escludendo quindi quelli a marchio dell’insegna e i discount) per costruire un indice di convenienza reale, utile per chi vuole mantenere qualità senza rinunciare al risparmio.
A Roma vince Pewex, ma la vera variabile è la zona in cui vivi
A conquistare il primo posto tra i supermercati più economici della Capitale è il Pewex di via Filippo Serafini 73, situato nella zona est di Roma. Questo punto vendita risulta il più conveniente in assoluto per chi riempie il carrello di prodotti di marca, secondo i rilievi 2025 di Altroconsumo.
Seguono a ruota, ma con un divario di 2-3 punti percentuali, l’Emisfero di viale Donato Bramante a Fiumicino e il Decò Maxistore Garda 2 di viale Caduti per la Resistenza. Subito dopo troviamo Il Castoro, Iper Dem e Iper Triscount, tutti marchi meno noti a livello nazionale ma molto presenti nel tessuto urbano romano.
Ma la vera sorpresa riguarda la variazione di prezzo all’interno della stessa catena: non basta scegliere la marca giusta, occorre selezionare il punto vendita preciso. Lo stesso Pewex, ad esempio, risulta più caro dell’8% nel punto vendita di via Ferdinando Quaglia rispetto a quello vincente di via Serafini. Un divario enorme, se moltiplicato per una spesa settimanale di una famiglia intera.
Oscillazioni simili si osservano anche nei punti vendita di catene come Decò, Pim e Il Castoro, dove la zona geografica incide in modo sensibile sui prezzi praticati a scaffale. La concorrenza tra quartieri, infatti, spinge alcuni supermercati ad abbassare i prezzi, mentre altri, in zone meno servite, possono permettersi di alzarli senza troppe conseguenze.
A finire in fondo alla classifica, con ben sette punti vendita tra i meno convenienti, c’è Carrefour, dove la spesa può costare fino al 20% in più rispetto al Pewex più economico. Una differenza che può tradursi in centinaia di euro buttati via ogni anno solo per non aver scelto il supermercato giusto.
Le grandi catene nazionali arrancano: a Roma dominano gli operatori locali
Un altro dato rilevante che emerge dalla classifica di Altroconsumo è il ruolo marginale delle catene nazionali come Esselunga, Coop, Conad e Panorama, che a Roma non riescono a competere sul piano della convenienza. Non solo hanno una presenza più limitata rispetto ad altre città italiane come Milano, ma quando ci sono, risultano meno competitivi rispetto agli operatori locali.
A differenza di Milano, dove queste insegne sono ben radicate e giocano un ruolo centrale nel mercato, nella Capitale si assiste a un vero dominio dei supermercati locali, più agili nel proporre sconti mirati e adattarsi alla domanda del territorio. Si tratta di un elemento strutturale che riflette la frammentazione urbana di Roma, una città con identità forti e diversificate tra quartiere e quartiere, dove l’offerta si adatta al contesto locale più che a una strategia unificata nazionale.
La scelta del punto vendita diventa quindi una leva fondamentale per la gestione del bilancio familiare. I dati Altroconsumo mostrano che la stessa lista della spesa, composta da prodotti identici, può costare fino al 25% in più a seconda del supermercato scelto. Per una famiglia di quattro persone, questo significa oltre 100 euro al mese di differenza. Moltiplicato per dodici mesi, il dato diventa evidente: più di 1.300 euro risparmiati semplicemente cambiando punto vendita.
Il suggerimento, quindi, è chiaro: non basta affidarsi al marchio, bisogna conoscere il territorio, fare qualche confronto tra le insegne della zona e non sottovalutare l’impatto del quartiere di riferimento. Anche in un’epoca di acquisti online e spese veloci, la spesa intelligente comincia dalla scelta del supermercato fisico.
Conoscere il mercato locale è il primo vero passo per risparmiare
La classifica 2025 di Altroconsumo non è solo una graduatoria di prezzi, ma una fotografia delle abitudini di spesa e delle dinamiche economiche di una città complessa come Roma. Il fatto che siano gli operatori locali a offrire i prezzi più bassi suggerisce che, in contesti urbani frammentati, la prossimità e la conoscenza del territorio premiano. Allo stesso tempo, l’enorme differenza di prezzo all’interno della stessa catena impone una riflessione più ampia: quanto davvero conosciamo il mercato sotto casa?
Per chi è attento al risparmio, il messaggio è uno solo: non esiste un supermercato “giusto” in assoluto, ma solo quello più conveniente nella zona in cui vivi. E un controllo incrociato tra due quartieri può valere, letteralmente, il prezzo di una vacanza.