Compra su Temu e riceve una multa salata, cosa rischia davvero chi acquista prodotti contraffatti

Temu sanzione

La normativa italiana prevede sanzioni anche per chi compra per uso personale. - www.requisitoire-magazine.com

Luca Antonelli

Settembre 9, 2025

Una ragazza bolognese ha acquistato prodotti economici su Temu, ma le è arrivata una sanzione pesante.

Aveva speso pochi euro per acquistare alcuni accessori su Temu, la piattaforma cinese diventata popolare per i prezzi stracciati e le spedizioni gratuite. Ma l’acquisto, apparentemente innocuo, si è trasformato in un problema serio: al posto del pacco, una ragazza di Bologna ha ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dell’Agenzia delle Dogane, con una sanzione amministrativa da 600 euro. Motivo? Il contenuto dell’ordine è stato classificato come merce contraffatta. L’episodio, segnalato da diverse testate locali, riaccende i riflettori su un fenomeno sottovalutato: comprare prodotti falsi dall’estero comporta responsabilità diretta per l’acquirente.

Cosa succede ai pacchi Temu bloccati in Dogana

I pacchi provenienti da paesi extra UE, come la Cina, vengono sottoposti a controlli sistematici dalle autorità doganali italiane. Se al loro interno vengono rilevati loghi, marchi o simboli riconducibili a brand registrati, il pacco può essere bloccato, ispezionato e sequestrato. Non importa quanto sia costato l’articolo. Non serve che si tratti di una replica perfetta. In molti casi basta che un oggetto riproduca un simbolo protetto per far partire una segnalazione.

Temu sanzione
Le piattaforme internazionali non sempre verificano i marchi registrati. – www.requisitoire-magazine.com

Secondo le ricostruzioni, la ragazza aveva ordinato su Temu alcuni piccoli oggetti: braccialetti, cover per telefono, elastici per capelli, per un totale di meno di 20 euro. Uno degli accessori, però, riportava un marchio che ricalcava il design di un brand tutelato. Tanto è bastato a far partire l’iter. La Dogana ha trattenuto il pacco, notificato la violazione e avviato la sanzione. L’importo finale della multa è stato di 600 euro. Senza possibilità di restituzione della merce.

Chi riceve questo tipo di comunicazione può presentare osservazioni entro 10 giorni. Se non lo fa, la multa viene formalizzata. Anche dimostrare la buona fede può non bastare: la legge punisce l’importazione, indipendentemente dall’intenzionalità. E nel caso di acquisti online da siti extraeuropei, l’acquirente è legalmente considerato l’importatore diretto.

Cosa rischiano davvero gli acquirenti italiani e come evitare multe

Negli ultimi mesi si è registrato un aumento dei sequestri doganali legati a ordini su piattaforme come Temu, AliExpress o Shein. Le autorità hanno intensificato i controlli, soprattutto sui pacchi di piccole dimensioni, dove spesso si celano oggetti contraffatti. La normativa italiana, in particolare il Codice della proprietà industriale, punisce l’importazione anche per uso personale di beni che violano diritti registrati.

La sanzione può variare dai 100 fino a 7.000 euro, a seconda del tipo di violazione e del numero di oggetti. Ma nella maggior parte dei casi, come quello emerso a Bologna, la multa base è di 600 euro. Un importo che supera di gran lunga il valore effettivo degli articoli acquistati, spesso pochi euro.

Temu, come altre piattaforme, consente a venditori terzi di proporre prodotti senza un controllo rigoroso sulla proprietà intellettuale. Questo significa che molti oggetti, anche se non dichiarati falsi, imitano marchi famosi, con loghi, nomi o confezioni simili. Basta poco per cadere nell’illegalità, senza neppure accorgersene. E quando la Dogana interviene, non ci sono automatismi che proteggano il consumatore finale.

Per chi ha già ordinato, il consiglio è di monitorare lo stato del pacco. Se compare una voce come “in lavorazione presso l’ufficio doganale”, è possibile che sia in corso un controllo. In quel caso, conviene attivarsi subito e consultare un professionista. Chi non risponde nei tempi previsti rischia il pagamento integrale della sanzione.

Per evitare problemi, meglio evitare ordini contenenti articoli con riferimenti a marchi noti, anche se scritti in modo “creativo” o alterato. I controlli si basano anche sul packaging e sulle descrizioni del prodotto. Se qualcosa sembra troppo simile a un brand famoso, probabilmente non vale il rischio.