Le famiglie con figli piccoli riceveranno un aiuto più consistente, ma solo rispettando nuovi requisiti.
Il bonus nido 2026 sarà diverso da quello attuale. A partire dal 1° gennaio, entreranno in vigore le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024, con effetti diretti su tutte le famiglie che usufruiscono del contributo per sostenere i costi dell’asilo nido, sia pubblico che privato. L’INPS, con il messaggio n. 3353 del 12 settembre 2025, ha chiarito le istruzioni operative per accedere al beneficio, indicando requisiti aggiornati, modalità di erogazione e condizioni per l’importo maggiorato.
Il cambiamento più rilevante riguarda l’introduzione di una quota extra fino a 2.100 euro per le famiglie che soddisfano specifiche condizioni. Un sostegno pensato in particolare per i nuclei con figli minori di 10 anni e con ISEE inferiore a 40.000 euro. Ma la misura non sarà per tutti: solo chi ha già almeno un figlio sotto i dieci anni potrà ottenere l’importo maggiorato per il nuovo nato.
Le nuove soglie ISEE e gli importi previsti
Il bonus nido continuerà a essere erogato con un importo annuo massimo di 3.000 euro, ma dal 2026 sarà possibile ricevere fino a 3.600 euro in casi specifici. L’aumento sarà riservato alle famiglie con almeno due figli piccoli, di cui almeno uno sotto i dieci anni. Questa condizione è fondamentale per accedere alla quota maggiorata.

Per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, l’importo base rimane di 3.000 euro all’anno, pari a 272,72 euro al mese. Se però c’è un altro figlio con meno di 10 anni, si accede al nuovo massimale di 3.600 euro, che corrisponde a un rimborso mensile di 327,27 euro.
Chi ha un ISEE compreso tra 25.001 e 40.000 euro riceverà invece 2.500 euro, che diventano 3.100 euro con il secondo figlio under 10. Per le famiglie con ISEE oltre i 40.000 euro, il bonus rimane fermo a 1.500 euro, senza variazioni.
L’INPS, nel messaggio del 12 settembre, ha sottolineato come l’accesso al beneficio aggiuntivo avverrà automaticamente, nel momento in cui viene accertata la presenza dei requisiti familiari ed economici richiesti. I controlli saranno effettuati sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) valida al momento della domanda.
Come presentare la domanda e quando scade
La richiesta per il bonus nido deve essere presentata ogni anno tramite i canali telematici dell’INPS o con l’assistenza di un patronato. I genitori interessati dovranno allegare la ricevuta dei pagamenti effettuati per la retta dell’asilo, sia esso pubblico o privato, e la documentazione necessaria che attesti la frequenza del minore. Il bonus non viene anticipato, ma erogato a rimborso, mese per mese, dopo aver caricato le fatture.
Il termine ultimo per presentare la domanda riferita all’anno in corso è fissato al 31 dicembre. È però consigliato presentarla prima possibile, dato che le risorse disponibili non sono illimitate e, negli anni scorsi, sono stati segnalati rallentamenti nell’erogazione in caso di domande tardive.
Per il 2026 sarà essenziale indicare, già in fase di richiesta, tutti i figli a carico presenti nel nucleo familiare, specificando le date di nascita. Questo permetterà all’INPS di verificare il diritto all’aumento, che non si applica in assenza di un secondo figlio under 10, anche se il valore ISEE è inferiore a 40.000 euro.
Una novità importante riguarda anche il fatto che l’aumento dell’importo non è retroattivo: chi ha avuto un secondo figlio nel corso dell’anno, potrà beneficiare del nuovo importo solo a partire dal mese successivo all’invio della nuova DSU che attesta il cambiamento nella composizione familiare.
Secondo quanto comunicato dall’INPS, tutti i controlli saranno effettuati in automatico incrociando i dati già in possesso dell’ente. Ma resta fondamentale la correttezza della documentazione inserita durante la richiesta, pena l’esclusione dal beneficio.