Per molte famiglie è ancora un oggetto “di troppo”. Eppure, l’asciugatrice è diventata una soluzione concreta per affrontare umidità, spazio limitato e tempi sempre più stretti. Ecco quando vale la pena usarla davvero.
Per anni è stata considerata un elettrodomestico da evitare, associata a consumi elevati e costi inutili. Ma oggi, l’asciugatrice sta entrando stabilmente nelle case italiane. Complici i nuovi modelli a pompa di calore, molto più efficienti rispetto al passato, e un clima sempre più imprevedibile, con piogge frequenti anche fuori stagione. A pesare è anche la mancanza di spazio: chi vive in città spesso non ha un balcone o un terrazzo dove stendere, e lasciare lo stendino in salotto non è più un’opzione. Il risultato? Sempre più famiglie scelgono di acquistare un’asciugatrice, anche nei piccoli appartamenti. Ma serve davvero? E quanto costa al mese?
Quando conviene usare l’asciugatrice (e quando è meglio evitarla)
La prima cosa da chiarire è che l’asciugatrice moderna non è più quella macchina rumorosa e assetata di energia degli anni ‘90. I modelli attuali consumano molto meno grazie alla pompa di calore, una tecnologia che recupera il calore residuo e lo riutilizza nel ciclo successivo. Per capirci: se un vecchio modello arrivava a 4-5 kWh per ciclo, oggi si può scendere anche sotto 1,5 kWh. Tradotto in bolletta, meno di 50 centesimi a ciclo, se si usa nelle fasce orarie giuste.

Ci sono però dei casi in cui non conviene usarla. I capi molto delicati, ad esempio, rischiano di rovinarsi, nonostante i programmi specifici. E nei periodi caldi, quando l’umidità è bassa e si può stendere all’aperto in poco tempo, l’uso dell’asciugatrice può risultare superfluo. In quel caso si può alternare: asciugatrice d’inverno e stendino d’estate. Una strategia semplice, ma efficace.
Ci sono situazioni in cui, invece, l’asciugatrice diventa quasi indispensabile: per chi ha bambini piccoli (e quindi molti cambi al giorno), per chi vive in zone molto umide o con inverni lunghi, per chi ha poco tempo e poco spazio. Anche per chi soffre di allergie, l’asciugatura rapida può aiutare: meno tempo all’aria, meno esposizione a pollini o polveri sottili.
Una funzione poco nota ma molto utile è la riduzione dell’umidità in casa. Durante l’inverno, stendere in casa significa aumentare il tasso di umidità, con rischi di muffa sui muri e aria più pesante. L’asciugatrice, in questo senso, aiuta a mantenere un equilibrio, soprattutto in case poco ventilate.
Quanto costa davvero usare l’asciugatrice: consumi reali e falsi miti
Il costo è il primo motivo di dubbio per chi pensa di acquistare un’asciugatrice. Ma i numeri raccontano una realtà diversa. Prendiamo un esempio concreto: una famiglia media che utilizza l’asciugatrice 3 volte a settimana, con un modello in classe A++, consuma circa 12-15 kWh al mese. Con le tariffe attuali, questo significa una spesa mensile che oscilla tra i 6 e i 9 euro.
A fronte di questo costo, però, si ottiene un grande risparmio di tempo (circa 2 ore in meno a carico), meno umidità in casa, meno spazio occupato dagli stendini e la possibilità di lavare e asciugare anche in caso di maltempo. E se si collega l’asciugatrice a una lavatrice con funzione smart, si può impostare tutto da remoto, ottimizzando le fasce orarie a costo più basso.
C’è poi il tema della durata dei vestiti: molte persone temono che l’asciugatrice li rovini. In realtà, i nuovi modelli hanno programmi delicati, sensori di umidità e sistemi anti-pieghe che preservano i tessuti, se si rispettano le etichette. Anzi, alcuni capi come asciugamani e lenzuola risultano più soffici e meno sgualciti.
Infine, il costo iniziale: un buon modello parte da 400-500 euro, ma si trovano offerte a meno. E per chi vuole risparmiare, il bonus mobili ed elettrodomestici può dare una mano, con la possibilità di detrarre parte della spesa se legata a una ristrutturazione. Insomma, più che un lusso, oggi l’asciugatrice è una scelta pratica, a patto di usarla con criterio.