Agenzia delle Entrate, la guida 2025 rivela un trucco per risparmiare migliaia di euro

Agenzia delle Entrate, la guida 2025 - requisitoire-magazine.com

Lorenzo Fogli

Settembre 12, 2025

La guida 2025 dell’Agenzia delle Entrate conferma la detrazione del 65% per impianti di domotica: spese ammesse, limiti e requisiti.

La domotica non è più solo una scelta tecnologica, ma uno strumento fiscale riconosciuto dallo Stato per favorire il risparmio energetico. La nuova Guida 2025 dell’Agenzia delle Entrate ribadisce che i contribuenti possono ottenere una detrazione del 65% sulle spese per l’acquisto e l’installazione di dispositivi smart destinati a rendere più efficiente e sicura la propria abitazione. Una misura che, già dal 1° gennaio 2016, accompagna famiglie e proprietari verso un modello abitativo più sostenibile, dove comfort e risparmio si intrecciano.

Spese ammesse e codici da indicare in dichiarazione

Il beneficio si applica alle spese sostenute dal 1° gennaio 2016 in avanti e riguarda non solo l’acquisto dei dispositivi, ma anche le fasi di installazione e messa in opera. La circolare n. 20/E del 2016 ha chiarito che la detrazione spetta anche se i dispositivi vengono aggiunti successivamente, senza interventi strutturali di riqualificazione energetica. Per gli interventi antecedenti al 6 ottobre 2020 non è previsto un limite massimo di spesa detraibile: in dichiarazione dei redditi tali costi vanno riportati con il codice 7. Per i lavori avviati dal 6 ottobre 2020 la situazione cambia: il tetto massimo è fissato a 15.000 euro per unità immobiliare e le spese vanno indicate con il codice 16, nel Quadro E, Sezione IV, righi da E61 a E62.

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La normativa non si limita al dispositivo principale, ma estende l’agevolazione a tutte le spese tecniche collegate. Sono compresi cavi, quadri elettrici, interruttori, lavori murari come il fissaggio delle centraline o il ripristino degli intonaci e i compensi professionali legati alla progettazione, alla direzione lavori e al collaudo dell’impianto. Si tratta di un pacchetto ampio, pensato per accompagnare l’intero processo di installazione, dalla fase iniziale alla certificazione finale. Restano esclusi, invece, strumenti personali come cellulari e computer, utilizzati per interagire con gli impianti ma non considerati parte integrante del sistema domotico.

Requisiti tecnici e condizioni per ottenere la detrazione

Perché l’agevolazione venga concessa, i dispositivi devono rispettare standard precisi. L’impianto deve: fornire dati periodici sui consumi energetici; mostrare in tempo reale le condizioni di funzionamento e la temperatura impostata; consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale tramite controllo remoto.

La Guida 2025 precisa che il beneficio spetta solo se l’immobile è posseduto o detenuto con titolo idoneo: non solo proprietari, ma anche inquilini e comodatari possono dunque accedere alla detrazione, purché abbiano un diritto giuridico a intervenire sull’abitazione. La misura non riguarda soltanto i dispositivi smart in senso stretto, ma l’intero ecosistema che consente all’impianto di funzionare correttamente. Non a caso l’Agenzia delle Entrate richiama spesso l’attenzione sul valore delle spese professionali e degli adeguamenti tecnici, che devono essere documentati con precisione per poter essere ammessi.

Il quadro delineato dalla guida 2025 offre quindi un incentivo concreto a chi vuole investire in una casa più efficiente e sicura. La possibilità di detrarre il 65% delle spese può rappresentare un passaggio chiave verso la diffusione della domotica come standard abitativo, non più un lusso riservato a pochi ma un’opportunità accessibile a chiunque desideri integrare comfort e risparmio nella propria vita quotidiana.